ChatGPT è tra i siti più visitati al mondo, con oltre 1,4 miliardi di visitatori al mese. Ma c’è un dettaglio che molti ignorano: ChatGPT utilizza Bing per fornire risposte aggiornate. Quindi, se non sei ben posizionato su Bing, le tue possibilità di comparire nelle risposte di ChatGPT si riducono drasticamente. Ottimizzare la presenza su queste piattaforme è una strategia intelligente per aumentare la visibilità e acquisire nuovi clienti.
ChatGPT sceglie chi raccomandare? Sì, ma con il supporto di Bing
Il modello su cui si basa ChatGPT non indicizza in tempo reale, ma si appoggia a Bing per integrare dati aggiornati. Questo significa che avere una buona posizione su Bing migliora la probabilità di essere citati da ChatGPT. In pratica, ottimizzare per Bing equivale a un doppio vantaggio: aumenti la tua visibilità sia su un motore di ricerca sottovalutato che su un assistente AI in forte crescita.

I fattori chiave per essere visibili su ChatGPT e Bing
1. Menzioni e citazioni online: se non parli, non esisti
ChatGPT non naviga il web in tempo reale. Si affida a ciò che già esiste. Se il tuo brand viene citato spesso in articoli, blog e forum di settore, aumentano le probabilità che ChatGPT (e Bing) lo considerino rilevante. Non basta avere un sito web ben ottimizzato: devi far parlare di te altrove.
Strategia: PR digitali, guest post e collaborazioni con testate online. Se nessuno scrive di te, per l’AI non esisti.
2. Ottimizzazione per Bing: meno concorrenza, più opportunità
Tutti si concentrano su Google, ma Bing ha meno competizione e segue logiche diverse. Dà più peso ai segnali social e ai backlink di qualità. Se trascuri Bing, ti perdi una fetta di visibilità che ChatGPT potrebbe sfruttare.
Strategia: Ottimizzazione per Bing (uso di parole chiave pertinenti, backlink da siti rilevanti, segnali social).
3. Rilevanza delle parole chiave: devi essere “matchato” con le ricerche
Se vuoi essere suggerito per “agenzia SEO”, il tuo nome deve comparire in contesti legati a quella tematica. L’AI non improvvisa: associa concetti sulla base dei dati esistenti.
Strategia: Creare contenuti dettagliati e ben indicizzati su keyword specifiche, sfruttando strumenti come SEOZoom e Semrush.
4. Fonti di riferimento e autorità del dominio
ChatGPT e Bing preferiscono suggerire aziende che hanno già una certa autorità. Un sito con un alto Domain Authority (DA) e backlink da fonti influenti ha più probabilità di essere considerato attendibile.
Strategia: Costruire un profilo backlink di qualità, evitando link tossici e investendo su PR digitali di valore.
5. Interazioni sui social e discussioni online: il rumore conta
Anche se ChatGPT non legge direttamente i social, le discussioni su Reddit, LinkedIn, Quora e forum di settore finiscono su siti che l’AI può considerare autorevoli. Essere parte di queste conversazioni aiuta a creare tracce digitali utili.
Strategia: Stimolare conversazioni organiche sul brand nei canali giusti.
6. Essere inclusi in directory e liste di settore
Le risposte di ChatGPT attingono spesso da liste “I migliori…” pubblicate da siti autorevoli. Se il tuo nome non compare, difficilmente l’AI ti raccomanderà.
Strategia: Farsi includere in directory e liste di settore pertinenti.
7. Recensioni? Contano, ma non troppo
ChatGPT non legge direttamente le recensioni Google, ma se un brand è ampiamente recensito su blog e articoli di settore, potrebbe essere menzionato nelle risposte. Le recensioni sono più utili per la fiducia del cliente finale che per l’algoritmo di ChatGPT.
Strategia: Ottenere recensioni su siti di settore e non solo su Google. Meglio una citazione in un articolo autorevole che 100 recensioni generiche.
ChatGPT non è perfetto
Anche se ottimizzare per questa piattaforma è un’ottima idea, non è una scienza esatta. Il problema? ChatGPT non è aggiornato in tempo reale e si basa su dati pre-addestrati. Questo significa che alcune risposte possono essere obsolete o inesatte. Per questo motivo, consolidare la propria presenza digitale in fonti autorevoli è l’unico modo per migliorare il posizionamento nelle risposte dell’AI.
Adattarsi è la chiave
Chi pensa che la SEO sia solo per Google sta ormai rimanendo indietro. Ottimizzare per Bing e ChatGPT è già una realtà, e chi ci lavora oggi avrà un vantaggio competitivo domani. Se aspetti che gli altri ci arrivino prima di te, sarai solo l’ennesimo nome che nessuno menziona. Ora la domanda è: vuoi che il tuo brand venga raccomandato o vuoi restare invisibile?