Rendere accessibili i dati strutturati è un elemento cruciale per il successo di qualsiasi strategia SEO avanzata. Recenti analisi hanno messo in luce un problema significativo: l’uso di JavaScript per l’inserimento di dati strutturati può rendere tali informazioni invisibili ai crawler di intelligenza artificiale (AI). Lo scenario rappresenta una sfida crescente per i siti web che si affidano a strumenti come Google Tag Manager (GTM) per aggiungere JSON-LD lato client.
Il problema dei dati strutturati e JavaScript
Molti crawler AI, tra cui GPTBot, ClaudeBot e PerplexityBot, non sono in grado di eseguire JavaScript. Ciò significa che i dati strutturati aggiunti tramite JSON-LD dopo il caricamento iniziale della pagina non vengono rilevati. Ma cosa genera esattamente questo problema?
Punti chiave del problema
- Caricamento iniziale dell’HTML: nel momento in cui un crawler richiede una pagina web, il server restituisce una versione iniziale dell’HTML. Se i dati strutturati sono aggiunti tramite JavaScript, non saranno inclusi in questa risposta.
- Esecuzione JavaScript lato client: JavaScript viene eseguito nel browser e modifica il Document Object Model (DOM). In questa fase, strumenti come GTM possono inserire JSON-LD nel DOM.
- Limitazioni dei crawler AI: i crawler AI che non eseguono JavaScript non rilevano le modifiche apportate al DOM, ignorando i dati strutturati aggiunti lato client.
In sintesi, affidarsi esclusivamente a JavaScript per gestire i dati strutturati comporta il rischio di renderli invisibili alla maggior parte dei crawler AI, compromettendo la visibilità nei risultati di ricerca.
Perché i motori di ricerca tradizionali sono diversi
I motori di ricerca tradizionali, come Googlebot, possono eseguire JavaScript e processare le modifiche apportate alla pagina dopo il caricamento, inclusi i dati strutturati aggiunti tramite GTM o altri script lato client. Ma i crawler AI funzionano diversamente, analizzando esclusivamente l’HTML grezzo fornito dal server senza elaborazioni aggiuntive.
Google stesso ha messo in guardia contro l’eccessivo utilizzo di JavaScript per elementi critici della SEO. Martin Splitt, Search Developer Advocate di Google, ha sottolineato l’importanza di bilanciare l’uso di JavaScript con la necessità di rendere disponibili i contenuti principali nell’HTML iniziale. John Mueller, Search Advocate di Google, ha ribadito che, quando possibile, è preferibile utilizzare HTML statico per contenuti essenziali come i dati strutturati.
Soluzioni per rendere i dati strutturati accessibili
Per assicurarti che i tuoi dati strutturati siano rilevabili sia dai crawler tradizionali che da quelli AI, considera queste strategie:
1. Rendering lato server (SSR)
Il server-side rendering genera una versione HTML completa direttamente sul server, includendo i dati strutturati nel caricamento iniziale. Questo approccio è altamente efficace per garantire l’accessibilità universale dei dati.
2. HTML statico
Inserire direttamente i dati strutturati nel codice HTML statico è la soluzione più semplice e sicura. Questo elimina qualsiasi dipendenza da JavaScript, riducendo i rischi di mancata indicizzazione.
3. Prerendering
Il prerendering pre-elabora le pagine, eseguendo JavaScript in anticipo per offrire ai crawler una versione completamente renderizzata dell’HTML. Questa tecnica unisce i vantaggi di SSR e HTML statico.
4. Limitare l’uso di JavaScript per elementi critici
Evita di utilizzare JavaScript per gestire elementi SEO essenziali come i dati strutturati. Segui il principio dell’HTML-first, prioritizzando la visibilità dei contenuti chiave.
Perché tutto questo è importante?
I crawler AI stanno diventando sempre più rilevanti nel panorama del search marketing. Operano secondo regole differenti rispetto ai motori di ricerca tradizionali, concentrandosi sull’accesso diretto ai dati strutturati e al contenuto presente nell’HTML iniziale. Se il tuo sito si affida a GTM o a script lato client per i dati strutturati, rischi di compromettere la tua visibilità nei risultati di ricerca basati sull’intelligenza artificiale.
Adottare strategie come il rendering lato server o l’HTML statico ti consente di:
- Garantire l’indicizzazione completa sia nei risultati tradizionali che in quelli guidati dall’AI.
- Ottimizzare le prestazioni SEO, migliorando la rilevanza dei tuoi contenuti.
- Future-proof: Preparare il tuo sito per un ecosistema di ricerca in continua evoluzione.
Investire in tecniche che rendano i dati strutturati accessibili a tutti i crawler non è solo una buona pratica tecnica, ma una necessità strategica per mantenere un vantaggio competitivo nel mondo digitale.