Se c’è una cosa che fa scattare discussioni tra marketer e sviluppatori è il caso degli URL: devono essere maiuscoli o minuscoli? Ebbene, John Mueller di Google ha deciso di ribadire un concetto che dovrebbe ormai essere inciso nella pietra digitale: gli URL possono essere sia maiuscoli che minuscoli. L’importante è una sola cosa: coerenza.
Eppure, è incredibile come una tematica così apparentemente banale continui a generare dubbi. Quindi, chiariamola una volta per tutte con un pizzico di ironia.
Maiuscole o minuscole: perché Google non si fa problemi
Secondo John Mueller, le maiuscole o minuscole non sono un problema per Google. “Usa ciò che preferisci”, ha scritto su Bluesky, “l’importante è essere coerenti”. Tradotto in termini pratici: se decidi di usare tutti URL minuscoli, continua così su tutto il sito. Se invece preferisci usare le maiuscole per qualche oscuro motivo estetico, fallo. L’importante è non mescolare i due formati come se non ci fosse un domani.
È una questione di ordine mentale – tuo e del tuo server. Google non è un maniaco del controllo (non sempre), ma punta a semplificare le cose. La documentazione ufficiale aggiornata nel 2023 lo dice chiaramente: se il tuo server tratta le maiuscole e le minuscole allo stesso modo, converti tutto nello stesso formato per facilitare il lavoro di Google.
Perché la coerenza è cruciale
La coerenza negli URL non è solo una questione di ordine: è una strategia SEO vincente. Immagina di avere URL diversi per la stessa pagina perché a volte usi le maiuscole e altre volte no. Risultato? Google potrebbe vedere le pagine come duplicati. Peggio ancora, i tuoi utenti potrebbero trovarsi con errori 404 se link interni o riferimenti strutturati non sono uniformi.
John Mueller ha sottolineato che anche i link interni e i dati strutturati devono rispettare la stessa regola di coerenza. Non c’è spazio per la confusione: ogni riferimento deve essere allineato al formato scelto. E qui non si parla di estetica, ma di efficienza e ottimizzazione.
La mia opinione in merito: in minuscolo è meglio.
Personalmente, mi piace pensare che usare URL tutti in minuscolo sia non solo una buona pratica, ma anche una scelta intelligente. È più facile da leggere, da scrivere e da ricordare. Le maiuscole negli URL, diciamolo chiaramente, sembrano un tentativo di fare scena senza alcun motivo valido.
Però, apprezzo la flessibilità di Google su questo tema. Non è una regola ferrea, ma un suggerimento basato sul buon senso. La vera chiave è semplificare la vita a tutti: al tuo sito, agli utenti e ai motori di ricerca.
Quello che conta è la leggibilità
Altro che minuscole e maiuscole, un URL chiaro e leggibile non solo migliora l’esperienza utente, ma aiuta anche i motori di ricerca a comprendere meglio il contenuto della pagina. Un buon URL dovrebbe essere semplice, intuitivo e descrittivo. Ecco come ottimizzarlo per massimizzare la leggibilità:
- Usa parole descrittive: inserisci termini che rappresentano il contenuto della pagina, evitando numeri o stringhe casuali.
- Mantieni l’URL breve: evita URL lunghi e complessi; punta alla chiarezza.
- Elimina caratteri speciali: usa trattini invece di underscore e rimuovi simboli inutili.
- Evita stop words: rimuovi parole come “e”, “di” e “il”, inutili per il significato.
- Evita le doppie directory: non inserire sottocartelle inutili come /blog/blog/, che confondono l’utente.
- Riduci al minimo i redirect: evita catene di redirect che rallentano la navigazione.
- Usa una struttura gerarchica: organizza gli URL in modo logico, riflettendo la struttura del sito.
Quindi, cosa dovresti fare? Scegli un formato e seguilo ovunque. Se vuoi la mia opinione spassionata, punta tutto sui minuscoli ma soprattutto rendi gli URL leggibili.